Il Lichen vulvare è una patologia con ogni probabilità sottostimata e spesso misdiagnosticata.
Tale patologia può insorgere in maniera subdola è può severamente alterare la vista sociale e relazionale delle pazienti affette, oltre ad avere la possibilità seppur in percentuali inferiori al 10% di sviluppare un carcinoma vulvare.
L’articolo della Dott.ssa Suetti Responsabile Dermatologia genitale e Venereologia dello Studio DermoVenereologico di Via Bixio a Roma, ci illustra le principali sintomatologie
Molto spesso misdiagnosticata nelle fasi iniziali e non di rado presentata all’occhio del Dermatologo Venereologo nelle fasi più avanzate, il Lichen sclerosus è una malattia che può e deve essere affrontata a livello clinico e terapeutico.
In questa news ripercorreremo le più classiche domande che il paziente chiede al proprio dermovenereologo.
1. Che cos’è il lichen vulvare?
Il lichen vulvare è una malattia infiammatoria cronica di natura immunologica ed autoimmunitaria che causa, laddove colpisce l’alterazione dei tessuti e il completo sovvertimento della struttura cutanea cellulare.
2. Quanti tipi di Lichen possono insorgenere a livello vulvare?
A livello vulvare, si riconoscono essenzalmente 2 tipi di Lichen:
a) il Lichen ruber planus (solitamente nella variante “erosiva”)
b) il Lichen sclerosus o scleroatrofico
3. Il Lichen è una malattia cancerogena?
Purtroppo si: il Lichen vulvare è da considerarsi una pre-cancerosi non obbligata; non tutti i Lichen divengono neoplastici (solo una percentuale variabile dal 6 al 10% delle forme gravi e non trattate) sebbene eistono studi scientifici che dimostrano che il 60% dei cancri vulvari hanno nel Lichen sclerosus la causa primaria.
4. Quali sono i sintomi iniziali della malattia?
il lichen vulvare è spesso accompagnato da una serie di segni e sintomi spia; fra questi si citano
a) il prurito vulvare: spesso scambiato per un’infezione candidosica questo prurito diviene via via più intenso nel decorso della patologia per diminuire nelle fasi sclerotiche della stessa
b) la dispareunìa: ovvero il dolore al rapporto sessuale: questo sintomo può impedire la penetrazione e rendere alla fine il rapporto sessuale impossibile
c) le ragadi: il decorso della patologia può comportare delle fissurazioni spesso a carico della forchetta vaginale e dell’area clitoridea le quali possono ripresentarsi ad ogni atto sessuale
d) le variazioni di colore della mucosa: chiazze bianco porcellanacee, chiazze ipercromiche (melanosi) e aree rosso laccato, possono presentarsi in modo isolato o coesistere assieme
e) la xerosi vulvare: un tempo definita come “craurosi vulvae” ad oggi si sa che questo stato estremo di secchezza può competere con il decorso del lichen vulvare
f) lesioni escoriative, esulcerative, e ipertrofiche (placche bianche): sono segni del decorso di patologia che debbono essere prontamente condotti all’occhio del Dermovenereologo per una accurata diagnosi
g) sinechie: nel Lichen vulvare sono rappresentate dalla riduzione dell’ostio vulvare che spesso riduce il lume dell’introito in modo da rendere impossibile o molto dolente la penetrazione
h) alterazioni anatomiche permanenti: tipiche delle fasi avanzate è ad insorgenza subdola (sovente la paziente non si accorge del graduale cambiamento); fra le principali: collabimento parziale delle piccole/grandi labbra, incarceramento del clitoride, fusione e scomparsa dell piccole labbra
5. Il Lichen vulvare può essere curabile?
Il lichen vulvare non solo può essere curabile ma deve essere curato: ad oggi tale patologia può avere una significativa risposta terapeutica mediante approcci clinici, infiltrativi e dermochirurgici conservativi.
6. Esistono delle Linee guida condivise in ambito internazionale per il Lichen scleroatrofico?
Si, le ultime ad essere pubblicate sono quelle della British Academy of Dermatologists.
7. Quali sono le nuove frontiere nella terapia medica ed adiuvante del Lichen sclerosus / scleroatrofico?
Oltre alle terapie mediche di base, gli approcci ulteriori di tipo medico descritti in letteratura e con una valenza terapeutica constano di:
– PDT (terapia fotodinamica)
– PRP (Plasma ricco di piastrine)
– Immunomodulatori topici
– PDRN (polidesossiribonucleotidi) – tecnica microinfiltrativa messa a punto e pubblicata a livello scientifico dal nostro gruppo in 2 lavori scientifici internazionali (i cui risultati dell’ultimo lavoro in stampa, saranno a breve presentati)
In conclusione, riteniamo che nel Lichen vulvare come in quello genitale maschile, una diagnosi accurata della malattia, associata ad una terapia che attinga a un approccio combinato, sia alla base del risultato.
Ulteriori info su www.lichenscleroatrofico.it
Fonti