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Spesso mi capita di raccogliere dati anamnestico clinici in molti pazienti, i quali riferiscono di avere un “ingrossamento” non meglio definito dei linfonodi superficiali del collo e della regione inguinale.
Sovente, questa sensazione, viene confermata all’atto della palpazione dei linfonodi stessi da parte del medico.
La palpazione dei linfonodi superficiali è un atto medico molto importante:
Con una buona esperienza, la palpazione dei linfonodi superficiali, permette di “scremare” un semplice linfonodo lievemente reattivo, o ancora un linfonodo normale di un soggetto magro,o ancora un linfonodo ipetrofico per motivi infiammatori od infettivi (ricordo anche sessualmente trasmissibili) da un linfonodo che rappresenta invece una “sentinella” di una malattia più grave.
Anzitutto, perchè questi linfonodi si ingrossano?
I Linfonodi o linfoghandole rappresentano delle “stazioni di servizio” lungo il percorso “autostradale” linfonodale, che percorre, proprio come il torrente circolatorio artero-venoso, il nostro corpo.
E’ evidente che in occasione di problemi in un distretto corporeo, questa stazione di servizio, dove sono parcheggiati i nostri “mezzi di soccorso” si attiva in modo frenetico.
In caso di infiammazione aspecifica o di infezioni, i linfonodi si “ipertrofizzano” per raggruppare ed inviare nella zona colpita, quelle cellule immunitarie (linfociti in primis) che caratterizzano la risposta “cellulo – mediata” del corpo umano ad alcuni tipo di infiammazione o di infezione.
Pertanto i linfonodi possono attivarsi in zona, oppure più raramente, in caso di particolari infezioni, più distretti possono essere interessati o addirittura la maggior parte di questi.
Purtroppo, non sempre i linfonodi si ingrandiscono per motivi infiammatori: i tumori maligni sono in grado di inviare le cellule neoplastiche all’interno del linfonodo stesso che diviene a quel punto metastatico (N1, secondo la stadiazione TNM).
Compito del medico internista e spessissimo, visto la contiguità con la superficie cutanea, anche del dermatologo,diviene l’esplorare queste aree cruciali.
Cosa deve ottenere una buona palpazione per essere efficace:
3 cose fondamentali a mio avviso:
1. differenziare un linfonodo da un’altra lesione nodulare (cisti, nodulo dermico)
2. differenziare un linfonodo in reattivo, quindi ipertrofico per motivi infiammatori
3. sospettare un linfonodo neoplastico, quindi metastatico
La consistenza e l’aderenza ai piani sottostanti diviene semeiotica fondante nel pratica della palpazione.
La seguente indagine che deve essere impostata – ma solo in caso di ulteriori approfondimenti – è l’ecografia cutanea, che ricordo però avere un potere specifico solo quando seguita da un chiaro motivo di indagine e non fatta a caso.
In caso di dubbio su un linfonodo consultare il medico di fiducia o lo specialista è prassi molto utile.