Spesso, talune caratteristiche istologiche del melanoma possono essere associabili sia a caratteri prognostici che terapeutici: pertanto seguire un algoritmo può avere sicuramente una certa utilità:
Anzitutto, occorre distinguere i
“Tipi istologici di Melanoma”
I due gruppi principali nei quali è possibile suddividere il melanoma a livello istologico sono essenzialmente 2:
- Melanoma con cute indenne adiacente (Melanoma Nodulare), che è costituito da una proliferazione nodulare a base profonda e larga, spesso associato ad iperplasia epidermica ai margini e con cellule atipiche polimorfe più o meno pigmentate, in genere epiteliodi o (meno frequentemente) fusiformi, che si approfondano nel derma reticolare e papillare, con cordoni irregolari o isolate con numerose mitosi.
- Melanoma con proliferazione radiale dei melanociti epidermici associati in modo congiunto al melanoma invasivo (ovvero che riconoscono ai margini la presenza di un melanoma in situ)
Tale seconda categoria può essere a sua volta suddivisa in:
- Melanoma a diffusione superficiale (SSM)
- Melanoma lentigginoso
Il Melanoma superficiale (SSM) ha la peculiarità di disporre le cellule neoplastiche in modo singolo o al massimo in piccoli nidi (tipicità che riconosce la modalità “pagetoide”); le cellule dimostrano citoplasma chiaro e nuclei di diversa grandezza e forma.
Il Melanoma lentigginoso, è invece caratterizzato da melanociti atipici e abbondante pigmento melanico; tali melanociti sono dotati di prolungamenti dendritici con abbondante pigmento melanico. Essi dimostrano un atteggiamento disposto sullo strato basale e non hanno la peculiarità pagetoide, tipica del primo melanoma.
Sono melanomi lentigginosi:
- La lentigo maligna – melanoma (tipica delle aree di testa-collo)
- Il melanoma lentigginoso acrale (tipico delle aree palmo-plantari e le unghie)
- Il melanoma lentigginoso delle mucose (tipico dei genitali esterni: prepuzio glande nell’uomo e piccole grandi labbra vulvari nella doO GGI
LA PROFONDITA’ DI INVASIONE
O
E’ il parametro che più di ogni altro è correlato con la prognosi e con l’indice di sopravvivenza di un paziente al quale viene asportato una lesione primitiva.
La profondità del melanoma è espressa in millimetri (e frazioni di esso) a partire dallo strato granuloso dell’epidermide e viene indicata con l’indice di Breslow. Meno precisa è la valutazione dell’indice di Clark che varia da
I: epidermide
II: parte del derma papillare
III: tutto il derma papillare
IV: derma reticolare
V: tessuto sottocutaneo
Alcuni melanomi possono essere di difficile interpretazione e pertanto ritornano molto utili le evidenziazioni del pattern cellulare neoplastico mediante la colorazione immunoistochimica (classica quella per la proteina S-100 e HMB-45)
Tipi citologici di melanoma
Sebbene non ci sia una evidente correlazione prognostica con il tipo di cellule è sempre opportuno chiarire il tipo cellulare delle cellule che compongono il melanoma: dalle cellule epiteliodi o fusate a cellule sarcomatoidi a rabdoidi ad anello con castone a cellule chiare.
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