Un Laser di Ultima generazione per eliminare in sicurezza e in pochi secondi le Cheratosi del Volto
Le Cheratosi seborroiche sono delle formazioni cutanee assolutamente benigne, ad etiopatogenesi sconosciuta, che insorgono primariamente nei soggetti maturi di ambo i sessi. E’ raro osservare delle Cheratosi seborroiche prima dei 30 anni, ed è comune l’osservazione di numerose cheratosi seborroiche in pazienti over 50.
In questo contesto possiamo quindi identificare le cheratosi seborroiche come degli ispessimenti della porzione superficiale della cute (epidermide) caratterizzate da superficie granulosa che tende allo sfaldamento, e colorito variabile dal marrone chiaro al nero.
Attenzione però: la diangosi di Cheratosi seborroica deve essere posta SEMPRE dal dermatologo; alcuni tumori maligni, come il Melanoma, il Carcinoma spinocellulare e il Carcinoma basocellulare (quest’ultimo ad andamento molto meno invasivo dei primi due) possono essere confusi con una Cheratosi seborroica. Inoltre esiste una rara sindrome paraneoplastica correlata all’insorgenza di molteplici Cheratosi seborroiche; per tale ragione il consulto dermatologico è sempre fondamentale.
Sebbene quindi la diagnosi clinica spesso è molto facile all’occhio del dermatologo, l’ausilio di un dermatoscopio (meglio se digitale) e in casi più rari di un esame istologico può essere necessario.
Cosa fare quindi quando si diagnostica con certezza una Cheratosi seborroica?
Essendo una Lesione benigna, quindi, essa può rimanere in sede, ma molto spesso i pazienti chiedono al proprio dermatologo se sia possibile ricorrere alla sua asportazione.
Ne parliamo con il Dr. Luigi Laino, Specialista in Dermatologia e Direttore del Centro Dermatologico Latuapelle a Roma
“Le cheratosi seborroiche – afferma il Dr Laino – sono delle alterazioni epidermiche assolutamente benigne e una volta diagnosticate con certezza la loro asportazione è sempre possibile; sebbene molte sono le possibilità trattamentali, dalla crioterapia, che ha comunque il rischio di cicatrici “a bruciatura di sigaretta” alla diatermocoagulazione, che necessita sempre di anestesia locale – prosegue lo specialista – le migliori tecniche ad oggi si concentrano sull’utilizzo di Laser ultrapulsato, in grado di eliminare in pochi secondi la cheratosi, agendo “a strati” e lasciando la cute sottostante pressochè integra e facilmente rigenerabile senza esisti cicatriziali visibili a medio termine.
Il Laser ultrapulsato, consente di erogare in termini di nanosecondi, un raggio coerente con una fonte di luce variabile dal CO2 all’Erbium (noi preferiamo la prima per questo tipo di lesioni) che permette di colpire le lesioni da trattare con un TRT (tempo di rilascio termico) molto basso.
In questo modo – Conclude il Dr Laino – la cessione di calore ai tessuti circostanti è minima, così come il rischio di danneggiare la cute sana. Il risultato è l’eliminazione in pochi secondi della Cheratosi seborroica e la riduzione del rischio di cicatrici.