Nel corso del tempo, i capelli si sono evoluti non solo per rappresentare bellezza, gioventù e salute, ma hanno anche fornito agli individui un senso di autoidentità e autostima.
Storicamente i capelli e le acconciature identificano un particolare periodo di tempo, un peculiare gruppo etnico, lo stato sociale di una persona e persino il potere di quella persona.
Per le donne, i capelli ritraggono la femminilità e fiducia in sé stesse. E’ stato recentemente dimostrato attraverso l’indice di qualità della vita dermatologica (DLQI), che l’impatto sulla qualità di vita in pazienti con alopecia era uguale a quello dei pazienti affetti da psoriasi, un’altra malattia della pelle con una profonda stigmate sociale.
Sebbene la perdita di capelli sia considerata a livello fisiopatologico un processo benigno, è stato dimostrato che questa condizione ha un grave impatto sull’autostima delle persone, sulle esperienze psicologiche sociali e sulla qualità della vita.
Ad oggi però, ci sono strade terapeutiche che possono cambiare il destino di questa condizione, considerata inesorabile fino a qualche anno fa: ne parliamo con il Dr. Luigi Laino, Specialista Dermatologo e Tricologo a Roma.
Dr Laino, è possibile dire che la Calvizie femminile è molto più di una condizione estetica?
E’ stato dimostrato in diversi Studi scientifici che la Calvizie o Alopecia androgenetica, è possiede un impatto psicosociale in tutti i soggetti affetti; tuttavia, tale incidenza può essere più grave e devastante nelle sesso femminile. Il peso psicologico della perdita di capelli nelle donne è significativo e non dovrebbe essere mai trascurato.
A che età la Calvizie si può manifestare in modo evidente nella Donna?
Sebbene la Calvizie femminile si verifichi in circa il 12-15% nelle giovani donne di età compresa tra i 30 e i 40 anni e tra il 30 e il 40% nelle donne più mature (attorno alla menopausa), esistono diversi casi di Calvizie femminile ad esordio precoce (attorno ai 20-25 anni). Il quadro clinico può progredire con maggiore severità nei pazienti che presentano Calvizie in età precoce, rispetto a quelli la cui perdita di capelli inizia più tardi nella vita.
Da cosa è causata la Calvizie o Alopecia androgenetica femminile?
L’Alopecia androgenetica, come suggerisce il nome, ha una chiara predisposizione genetica ed è probabilmente dovuta ad una risposta eccessiva agli ormoni androgeni. A livello genetico e molecolare la Calvizie è un disturbo poligenico con penetranza variabile e sono coinvolti entrambi i geni materni e paterni. C’è una predisposizione familiare all’alopecia androgenetica di 5-6 volte superiore se i loro padri sono calvi.
L’attivazione del recettore degli androgeni, accorcia la fase di crescita nel normale ciclo di crescita dei capelli. Nell’alopecia androgenetica, un’eccessiva attivazione porta alla miniaturizzazione follicolare attraverso una fase Anagen (fase di crescita del capello) progressivamente più breve, dando luogo a follicoli piliferi più sottili e più corti che alla fine potrebbero non penetrare nemmeno attraverso l’epidermide.
Dr. Laino, come si presenta la Calvizie femminile?
La Calvizie Femminile detta ancora FPHL (Female Pattern Hair Loss) rappresenta la forma più comune di perdita di capelli vissuta dalle donne. Diciamo subito che la Calvizie è una forma di perdita di capelli non cicatriziale (i follicoli rimangono sempre pervi), ed è caratterizzata nella donna, da un diradamento centrale diffuso con la linea frontale del capello conservata; alla scriminatura centrale (ovvero pettinando i capelli con la riga al centro) si può osservare un tipico aspetto ad “albero di Natale” data la forma del particolare diradamento. Altre volte invece le Donne possono perdere i capelli in modo “maschile” ovvero con la recessione dell’attaccatura e lungo le regioni temporali bilaterali
Come si effettua una corretta diagnosi nella Calvizie femminile?
Prima di tutto affidandosi ai Medici Specialisti in Dermatologia. Sembra scontato, ma una buona percentuale di Donne affette da Calvizie femminile, arriva a questo Specialista, dopo una serie di “contatti” o di “consigli” o addirittura di “fantomatiche prescrizioni” che di medico e ancor di più di dermatologico, non hanno nulla a che vedere. Questo poiché nell’immaginario collettivo, molto spesso i problemi di Capelli, sono visti come un “inestetismo” da trattare al di fuori della Sede Medica. Ricordo che lo Specialista Dermatologo è l’unica figura Professionale a potersi avvalere in modo ufficiale e anche medico-legale del termine Tricologo, poiché i capelli come le unghie appartengono agli annessi cutanei.
Fatta questa debita premessa, rispondiamo che la Diagnosi di Malattie del Capello e del Cuoio capelluto si effettua con la Visita Dermatologica Tricologica, molto meglio se corredata di Tricoscopia digitale ad alta definizione.
In cosa consiste la Tricoscopia digitale?
Questa tecnica, introdotta già da alcuni anni, è figlia della più nota Dermatoscopia digitale per la Mappa dei Nei: grazie al Dermatoscopio digitale è possibile magnificare il cuoio capelluto ed identificare i segni (che in dermoscopia chiamiamo “patterns”) che identificano le malattia del capello. La Calvizie mostra un quadro assai chiaro, in cui è evidente, l’alterazione della Densità dei capelli, del diametro medio e tutto quello che accompagna il processo di miniaturizzazione (progressiva riduzione e rimpicciolimento del capello): la presenza di quest’ultimo aspetto è direttamente proporzionale alla severità della Calvizie stessa.
Dr. Laino, la Tricoscopia è dolorosa?
La Tricoscopia è assolutamente indolore; a differenza del più vecchio Tricogramma, nel quale veniva fisicamente strappata (in modo non certo indolore) una ciocca di capelli per osservare i dati di ricrescita, ad oggi la Tricoscopia viene preferita sia per la diagnosi che per la verifica dell’efficacia terapeutica, durante i controlli. La Tricoscopia digitale inoltre è immediata e consente di conservare le immagini in alta definizione per la rivalutazione dopo terapia.
A proposito di Terapia, la Calvizie femminile si può veramente curare?
La buona notizia è che la Calvizie femminile si può curare con efficacia, ma per farlo occorre avere un quadro chiaro della condizione dermatologica e sistemica della Paziente. Difatti ad oggi si preferisce impostare una “Terapia personalizzata” che deve prendere in considerazione vari aspetti, soprattutto nel sesso femminile: dal suo stato ormonale (gonadico e surrenalico) al suo stato internistico, allo stile di vita (fumo di sigaretta, esposizione all’inquinamento ambientale) allo stile alimentare.
Quali sono i farmaci che ad oggi si possono impiegare nella Calvizie femminile?
A differenza di quella maschile, l’Alopecia androgenetica femminile nelle donne fertili, non può avvalersi (tranne rarissime eccezioni da considerare con molta attenzione) di farmaci anti DHT (diidrotestosterone) come la Finasteride, i quali costituiscono invece la prima linea terapeutica nell’uomo. Per tale ragione è necessario adottare una strategia di cura che consideri anzitutto le eventuali alterazioni ormonali e che poi preveda l’impiego di terapie sicure ed efficaci sia di tipo topiche, sistemiche e – cosa di recentissima introduzione – anche di tipo microinfiltrativo locale sottocutaneo, come il PRP ed altri fattori di crescita affini alla rigenerazione dei Follicoli piliferi
Dr. Laino in cosa consistono i fattori di crescita nella Calvizie?
I fattori di crescita ad oggi impiegati nella Cura della Calvizie maschile e femminile, vanno da sostanze autologhe (estratte cioè dal corpo umano del ricevente) come il PRP, ovvero il Plasma umano ricco di Piastrine, con tutte le sue diverse coniugazioni, oppure le cellule adipose stromali del grasso sottocutaneo, fino a sostanze di neosintesi, con alto profilo di tollerabilità e sicurezza che posseggono il potere di rigenerare il Follicolo pilo-sebaceo.
Prendiamo il PRP ad esempio: un tempo si pensava che le piastrine del plasma umano avessero solo un’attività emostatica; negli ultimi anni la ricerca scientifica e la tecnologia ha fornito una nuova prospettiva sulle piastrine e le loro funzioni. Gli studi suggeriscono che tali cellule contengono un’abbondanza di Fattori di crescita e citochine che possono influenzare l’angiogenesi, la migrazione delle cellule staminali e la proliferazione cellulare.
In pratica forniscono una spinta rigenerativa alla ricostituzione dei tessuti: nella Calvizie queste sostanze sembrerebbero in grado di aumentare la fase Anagen (fase di crescita) dei Follicoli.
Come si effettua la terapia con i fattori di crescita?
Dopo attenta preparazione, la terapia si effettua in modo semplice, mediante microinfiltrazioni con aghi ultrasottili nella porzione superficiale del cuoio capelluto e nelle aree maggiormente interessate dall’Alopecia androgenetica. E’ corretto associare terapie domiciliari di mantenimento e mantenere dei controlli (follow-up) nel tempo.
Sebbene altri studi siano necessari per standardizzare e rendere condivisi i risultati in ambito scientifico, tali terapie rappresentano ad oggi, una frontiera nella Lotta contro la Calvizie anche femminile. Rivolgersi al proprio Dermatologo di Fiducia è la strada corretta da seguire, sempre.