Dedico questa news, ad un piccolo focus sulle perdite uretrali legate alle uretriti: situazioni molto frequenti nell’uomo e rare/rarissime nella donna (vista la particolare anatomia del tratto anatomico nel sesso femminile) e collegata con dissimili situazioni fisio-patologiche.
Possiamo riconoscere le perdite uretrali come:
1. perdite uretrali infettive – uretriti infettive
2. perdite uretrali infiammatorie – uretriti infiammatorie
3. perdite uretrali funzionali – patologie dell’apparato urinario
Focalizzeremo pertanto questa news ad alcuni aspetti delle prime 2 situazioni, correlate pertanto alle uretriti infettive e non infettive, causa di perdite uretrali.
Il primo capitolo, quello delle perdite uretrali infettive – uretriti attiene strettamente all’ambito Venereologico (quelle delle Malattie Sessualmente Trasmissibili); altro ambito specialistico è relegato alle prostatiti infettive che possono anch’esse causare perdite uretrali e che non tratteremo in questa sede.
Tali patologie possono poi associarsi ad altri quadri infiammatori ed infettivi dermovenereologici tipici della zona del glande e del prepuzion interno, le Balanopostiti ( per approfondimenti: www.balanopostite.it )
Vediamo i principali segni e sintomi delle principali uretriti:
a) sintomatologia
E’ raramente poco evidente; molto più spesso il paziente lamenta un bruciore che dura nell’arco della giornata e si accentua poco prima e durante la minzione o nell’immediato arco temporale post-minzionale
b) segni clinici
Variano in base alla tipologia di infezione, vediamone alcuni:
1b) uretrite gonococcica
questo tipo di uretrite è così importante dal punto di vista clinico, che va a connotare un interno capitolo nel tema delle uretriti infettive (tutte le altre difatti sono denominate “uretriti non gonococciche“)
Tale patologia è caratterizzata da un batterio particolarmente temibile: il gonococco(diplococco), che può causare – se non trattato ed eliminato nelle fasi acute di malattia – una sindrome sistemica multi-organo (malattia di Reiter).
Questa malattia ha un’incubazione relativamente breve (2-4 settimane) e causa una uretrite purulenta associata a perdite uretrali bianco-giallastre ( segno patognomonico di malattia) lattescenti e dense; è per lo più asintomatica, ma può arrecare dei disturbi urenti (bruciore e pizzicore)
La comparsa di queste perdite è dovuta alla formazione di microascessi a livello dell’epitelio pluristratificato dell’uretra, i quali aprendosi verso il lume uretrale esterno, ne compongono il contenuto.
La diagnosi e la terapia debbono essere immediate (nella fase acuta)
2b) uretriti non gonococciche
Si riconoscono diverse infezioni uretrali non gonococciche in grado di arrecare perdite uretrali:
I principali agenti sono:
– micoplasmi
– batteri non diplococchi
– trichomonas
– chlamidia
– ureaplasma
meno frequentemente
– candida e altri lieviti saprofitici
fra tutti questi agenti, la Chlamidia (spesso presente come infezione crociata in un caso di gonorrea) è l’infezione più importante dal punto di vista clinico: sebbene la psua presenza possa essere subdola così come la sua evidenziazione (chlamidia deriva dal graco “mantello”), è possibile evidenziarne l’infezione in modo diretto (mediante uno striscio che mette in luce l’agente infettivo o più frequentemente l’intenso infiltrato cellulare infiammatorio di tipo neutrofilico presente) o – nelle infezioni più datate, la presenza di anticorpi specifici.
Tale uretrite, reca nel soggetto una perdita uretrale trasparente o semi-trasparente, di tipo filamentosa ed appiccicosa e può sovente essere confusa con perdite uretrali di altra natura (es. secrezioni prostatiche)
Anche in questo caso la diagnosi deve essere composta in breve tempo, poichè la chlamidia può estendere il suo raggio infettivo e indovarsi in altri organi e tessuti (causando prostato-vescicoliti, epididimiti) e comportando in tal caso, un rischio per la fertilità.
Altre perdite uretrali di tipo infettivo, possono essere ascrivibili a quadri di prostatiti batteriche o infiammatorie (le quali hanno un quadro clinico associato ad ulteriorisintomi urinari, che variano dalla pollachiuria alla stranguria alla nicturia, in base al quadro che sostiene la patologia).
Non tutte le perdite uretrali sono infettive: accade sovente che quadri abatterici e quindi non infettivi, possano interessare l’epitelio pluristratificato dell’uretra recando delle uretiti infiammatorie acute:
traumi, infiammazioni di tipo irritativo, iatrogeno od allergico o ancora dermatosicodel meato uretrale possono in via retrograda interessare le porzioni terminali dell’uretra causando sintomi di uretrite.
In caso di una perdita dall’uretra si consiglia sempre la visita Venereologica per la valutazione dello stato clinico ed in primis l’esclusione di una malattia sessualmente trasmissibili, mediante visita ed esami diretti (striscio) e/o indiretti (prelevamento del secreto uretrale).
1 comment
La diagnosi precoce è essenziale soprattutto in presenza di uretriti acute secernenti