E’ una domanda che mi fanno in molti: spesso esiste la convinzione che la sabbia del mare sia veicolo di infezioni, così come l’acqua del mare e quella della piscina. Facciamo subito una differenza sostanziale: il Mare è nettamente più sicuro di una piscina per la trasmissione delle infezioni.
Ma ci sono dei distinguo per entrambi. Vediamoli.
La piscina deve rispettare le normative igienico – sanitarie previste (corrette percentuali di sostanze disinfettanti nell’acqua, giusto rapporto di queste sostanze con il volume dell’acqua e la presenza di bagnanti una corretta pulizia del bordo piscina), in tal modo il rischio di infezioni si abbatte notevolmente.
Purtroppo il pericolo può essere maggiormente presente se queste norme igienico sanitarie non vengono rispettate al 100% (cosa che si vede spesso in una piscina sovraffollata ad esempio, ovvero in sovrannumero rispetto alla capienza).
Il Mare pulito e quindi la spiaggia pulita sono la dote naturale più idonea allo svolgimento del periodo estivo per i grandi ma soprattutto per i più piccini (ricordando le norme di sicurezza fondamentali), ma se l’acqua del mare non è pulita anche qui i rischi ci sono.
Le infezioni possibili da contrarre in questi ambiti sono soprattutto quelle gastro-enteriche per ingestione di acqua contaminata da coli fecali e quelle dermatologiche, dalle Verruche, alle micosi dermatofitiche, rare invece quelle da contatto interpersonale, anche se non eccezionali in caso di affollamento, come lesioni erpetiche (il cosiddetto herpes gladiatorum) fino ad altre lesioni micotiche o virali, ma ribadiamo l’eccezionalità di questo contagio.
Ci sono altre infezioni invece agevolate dai comportamenti a rischio, come le intertrigini micotiche solitamente candidosiche (una infezione a livello della radice delle cosce) o le follicoliti del corpo e del volto o ancora le impetigini.
Vediamo quali sono quindi le regole generali per stare bene anche in questi ambienti:
1. scegliere un ambiente adatto alla propria vacanza o alla propria pausa relax al mare e in piscina;
2. avere la “prontezza d’animo” di cambiare posto se ci si accorge della scarsa salubrità delle acque o dell’insieme;
3. utilizzare sempre accessori propri (teli mare in primis) ed avere l’accortezza di adagiarli sempre a protezione della pelle, nelle intere parti a contatto (i teli forniti dagli alberghi o dai centri estivi, o dai villaggi vacanze, sono solitamente e per Legge, sicuri vista la detersione ad altissime temperature);
4. asciugarsi sempre molto bene: il costume bagnato può andare se ci si riespone all’aria e al sole (con la protezione) ma se ci si reca in ambienti ombreggiati o addirittura condizionati, molto meglio cambiarlo, per non incorrere in algie ma soprattutto in infezioni opportunistiche date dalla mecerazione della pelle;
5. sembra una banalità ma le tossinfezioni di tipo gastroenterico sono frequentissime per quanto sopraccitato: stare quindi sempre attenti a non “bere”; anche se è inevitabile soprattutto per i bambini, cercare di educare sé stessi e i più piccoli a non indugiare in giochi che possono portare ad ingurgitare acqua; educare i piccoli a questo atteggiamento è buona regola;
6. non applicare sulla pelle prodotti insicuri (oli di dubbia provenienza, filtri pseudo-solari, altre creme idratanti non sicure): l’applicazione di questi prodotti, la sudorazione, il sale, il sole e la confricazione possono favorire lo sviluppo di follicoliti del corpo e del volto;
7. effettuare sempre una doccia lavante almeno un paio di volte in un giorno di esposizione: l’acqua da sola non basta ad eliminare il rischio di residuo potenzialmente infettanti.