Gentile Dottor Laino,
la ringrazio anzitutto per la risposta e se mi è possibile le pongo un altro quesito ora che ho letto alcuni dei suoi articoli in merito: visto che il mio è stato giudicato come un caso di secchezza mucosale conseguente ad un processo infettivo post rapporto sessuale datato tre anni fa (verosimilmente batterico con dubbi da parte dell’attuale curante sull’iniziale diagnosi di candida) e acuito dall’applicazione di creme antimicotiche-cortisoniche, e vista attualmente la conferma tramite esami e visita venereologica di assenza di infezione oggi o di altra patologia pur in presenza di questo stato di forte secchezza che tende ad automantenersi sulla lunga distanza anche dopo applicazioni topiche di idratanti (dalle quali traggo giovamento solo istantaneo), vorrei sapere se secondo lei a grandi linee è possibile ripristinare la pelle danneggiata o se mi devo in qualche modo rassegnare ad una fragilità cutanea con assenza totale di “autolubrificazione” che non fa più aderire correttamente la pelle del glande specie in erezione.
Nella sua carriera ed esperienza professionale le è capitato di vedere ripristinarsi stati di questo tipo dopo aver messo a dura prova film idrolipidico e mucosa? Capisco che le variabili possano essere moltissime, ma volevo sapere se a grandi linee e in virtù di storie cliniche similari siano documentati i casi di guarigione o piuttosto di irrimediabile compromissione.
Cordiali saluti e un grazie per il servizio che svolgete e la disponibilità.