Si chiama Larotrectinib: un farmaco che “spara su un target comune” di oltre 29 tipi di tumori. Compresi alcuni tipi di Melanoma.
Non è comune che un farmaco nato dalla sperimentazione scientifica, non si rivolga ad un preciso tumore, ma piuttosto nasca per colpire un’alterazione comune a molti tumori.
È il caso di questa molecola definita jolly, poiché è capace di legarsi e colpire una precisa mutazione genica diffusa a molte patologie tumorali, ovvero la cosiddetta fusione del ntrk.
I suoi risultati sono stati presentati al congresso europeo di oncologia medica – ESMO e sono stati definiti “eccezionali”.
E’ un farmaco ‘jolly’ perche’ puo’ colpire 29 tipi diversi di tumore, in adulti e bambini, grazie al suo particolare meccanismo d’azione: non agisce, infatti, sull’organo dove il cancro ha avuto origine bensi’ sull’alterazione genica Ntrk che puo’ essere comune alle cellule cancerose di molte neoplasie; ventinove, appunto, quelle ad oggi testate ma potrebbero essere molte di piu’, compreso il melanoma.
si e’ infatti registrata una riduzione del 30% della massa tumorale nel 79% dei pazienti valutati (su un campione di 153) e nel 75% di quelli con metastasi cerebrali, e la sopravvivenza media e’ superiore ai 3 anni.
Tale farmaco definito “agnostico“ perché non si riferisce ad uno specifico target di tumore ma piuttosto ad un’alterazione diffusa in molte neoplasie è stato il primo del suo genere ad aver ricevuto il via libera dalla commissione europea sulla commercializzazione dei farmaci in Europa.
Tale farmaco sarebbe poi pertanto disponibile per il trattamento dei tumori in fase avanzata delle metastasi. I suoi risultati sono stati tecnicamente sorprendenti, in quanto si è assistito a una riduzione del 30% di pazienti affetti da metastasi cerebrali e da tumori solidi in una percentuale variabile dal 73 al 79% ed una sopravvivenza controllata ulteriore tre anni.
Sebbene questa alterazione genetica sia rara, può essere presente in molti tipi di neoplasie – compreso il Melanoma e il Non melanoma spitzoide – dice il Dr Luigi Laino, Dermatologo e Dermoncologo Direttore del DermCentro Latuapelle a Roma, “si stima che in Italia vengano colpiti da tumori aventi tale mutazione, circa 4000 pazienti all’anno”. E non sono pochi.