Pubblicati su Scientific Journal of Clinical Research in Dermatology una nuova ricerca che vede Autore, il Dr. Luigi Laino, Direttore del Centro Dermatologico di Via Bixio a Roma
Ecco in un estratto i Dati più importanti e alcuni dei risultati della Ricerca tutta italiana
L’Alopecia Areata è una malattia autoimmunitaria che colpisce i follicoli piliferi.
Non rara, può insorgere primariamente in ogni fascia di età – dalla prima pediatrica, fino a quella adulta, prediligendo ambo i sessi.
Nonostante il meccanismo immunologico d’azione sia chiaro, meno conosciuti sono i motivi per i quali essa insorge; è altresì dimostrato però il ruolo dei neuro-mediatori dello Stress psicosomatico nell’innesco, mantenimento ed esacerbazione di questa malattia.
L’ Alopecia Areata, può interessare uno solo o più distetti cutanei piliferi; nello specifico ed in ordine statistico:
– il cuoio capelluto
– le sopracciglia
– le ciglia
– il resto del corpo
si riconoscono quindi in base alla topografia:
– alopecie areate in chiazze
– alopecie areate ofiasiche (interessamento di tutta l’area occipitale ad estensione centrifuga)
– alopecie areate totali (interessamento di tutto il cuoio capelluto)
– alopecie totali con compromissione dell’area sopraccigliare/ciliare
– alopecie universali (interessamento di tutti i peli corporei)
Le Alopecie Areate si dividono classicamente in due forme caratteristiche:
– Le forme cicatriziali
– Le forme non cicatriziali
Nella forma cicatriziale, l’attacco cellulo-mediato dei linfociti T è talmente persistente e intenso, non solo da far cadere i capelli in fase di maturazione (telogen) ma addirittura di obliterale gli osti follicolari, rendendo impossibile quindi la nascita di nuovi capelli; quando si arriva a questo stadio, non sono possibili terapie efficaci.
Nelle forme non cicatriziali invece, l’aggressione infiammatoria cellulare a carico del follicolo esiste ma è meno intensa o internittente: i capelli cadono, ma i follicoli sono conservati e possono far ricrescere nuovi capelli, sani od alterati nella forma o nel pigmento i quali a loro volta possono nuovamente ricadere se l’attacco cellulo-mediato persiste o si ripresenta.
Le terapie dell’alopecia areata sono molteplici da quelle più classiche a quelle più innovative, spaziando dai topici alle microinfiltrazioni ai farmaci sistemici e quelli biologici. E’ necessario chiarire che non sempre questa malattia risponde alle terapie e che sono possibili ripresentazioni della medesima patologia anche dopo un primo successo terapeutico; ad ogni modo ci pare altresì corretto asserire che è sempre utilissimo trattare questa patologia, la quale può in diversi casi essere curata con successo.
Ad oggi le novità sono costituite da due farmaci biologici – Ruxolitinib e Tofacitinib sperimentati in primis per altre forme dermatosiche, le quali hanno dimostrato nelle forme non cicatriziali di essere in grado di arrestare l’alopecia areata e di far ricrescere i capelli dei soggetti affetti da questa malattia.
Sulla scorta di queste novità e nell’attesa che tali farmaci possano essere disponibili e autorizzati con indicazione Alopecia areata, aggiungiamo la nostra recente esperienza per immagini (prima, durante e dopo terapia) su alcuni pazienti con forme di alopecie areate persistenti da anni, i quali hanno risposto in modo eccellente ad una terapia microinfiltrativa combinata, che ha previsto il farmaco infiltrativo di I scelta per questo problema (uno steroide a lento rilascio) in associazione ai Polidesossiribonucleotidi, altra molecola di derivazione naturale (DNA estratto da liquido seminale della trota salmonata) già oggetto di nosti studi scientifici* sul Lichen sclerosus – altra malattia autoimmunitaria della pelle; farmaco quest’ultimo avente indicazione ministeriale per infiltrazioni sottocutanee con effetti antidistrofici, rigenerativi e antinfiammatori.
Di seguito i risultati ottenuti in 6 sedute:
*Fonti Scientifiche – Le pubblicazioni internazionali del Dr. Laino
1: Chang KH, Rojhirunsakool S, Goldberg LJ. Treatment of severe alopecia areata
with intralesional steroid injections. J Drugs Dermatol. 2009 Oct;8(10):909-12.
PubMed PMID: 19852119
2: Laino L, Suetti S, Sperduti I. Polydeoxyribonucleotide Dermal Infiltration in
Male Genital Lichen Sclerosus: Adjuvant Effects during Topical Therapy. Dermatol
Res Pract. 2013;2013:654079. doi: 10.1155/2013/654079. Epub 2013 Dec 30. PubMed
PMID: 24489537; PubMed Central PMCID: PMC3893745.
3: Laino L. Adjuvant clinical effects of polydeoxyribonucleotide in lichen
sclerosus. Eur J Dermatol. 2012 Jul-Aug;22(4):575-6. doi: 10.1684/ejd.2012.1769.
PubMed PMID: 22652467.
4. Laino L. A multi-dimensional approach to lichen sclerosus therapy. Global Dermatology ISSN: 2056-7863 http://oatext.com/pdf/GOD-2-133.pdf