Una macchia rossa persistente sul Glande. Un problema Dermatologico Venereologico, ma non tutti lo sanno. Tale lesione è quasi costamente NON infettiva, sebbene si pensi il contrario.
Cosa fare e come comportarsi?
Vediamo le situazioni e gli errori più comuni:
1. Molto spesso i pazienti si riferiscono con questo problema avverso la sede dermatologica solo dopo aver chiesto consulenze mediche e medico specialistiche di altro genere
2. Il più delle volte i pazienti cercano e ottengono prescrizioni “ex adiuvandibus” ovvero senza una diagnosi precisa
3. Frequentemente i pazienti arrivano dal Dermatologo Venereologo con un “plico” di ricette che contengono quasi tutti i medicamenti della Medicina tradizionale, ma alla nostra secca domanda: “in tutte queste visite, le hanno formulato una diangosi”? La risposta è – quasi costantemente – NO, oppure, FORSE ma non ricordo..
4. Alcuni di questi pazienti si rifugiano ADDIRITTURA nell’omeopatia..!!
5. La maggior parte di questi pazienti vive da diversi mesi (se non anni) con queste lesioni e dichiara di avere un forte stato ansiogeno/depressivo causato da questa condizione, ritenuta sovente ed ormai “incurabile”
6. Molto spesso i pazienti dichiarano di aver ridotto drasticamente la frequenza dei rapporti sessuali, o addirittura, eliminato questa possibilità
7. La maggior parte dei pazienti è convito che qualsiasi lesione dei genitali sia per forza di cose INFETTIVA, quando al contrario, la maggior parte – se non la totalità – delle lesioni genitali croniche – è notorio essere NON infettiva!
Ecco come la Dermatologia Venereologica, eseguita con criterio, può cambiare le sorti di una condizione cronica:
1. L’approccio al paziente deve essere selettivo e comprendere un’accurata anamnesi (raccolta della storia clinica del paziente)
2. La Visita deve comprendere tre fasi successive potenziali (non per forza adottabili in toto):
a) esame obiettivo clinico delle lesioni mediante lampada dermatologica e peniscipia ottica
In questa fase delle due l’una:
– il Dermatologo Venereologo compone la diagnosi
– Il Dermatologo Venereologo compone un postulato diagnostico differenziale (ipotizza alcune possibilità rispetto al tipo di lesione difficile)
in quest’ultimo caso si procede con:
b) Peniscopia digitale in alta definizione
Questa tecnica – ad oggi implementata dall’introduzione di nuovi criteri diagnostici specifici (Patterns dermoscopici delle lesioni genitali) consente all’esperto DermoVenereologo dermoscopista di utilizzare il Video Dermatoscopio digitale in alta definizione, al fine di caratterizzare la lesione oggetto di Visita e incasellarla in un pattern specifico.
Grazie a questa tecnica NON INVASIVA, indolore, immediata e riproducibile, assieme al dato clinico, il Dermatologo venereologo è in grado di poter far diagnosi e scegliere quindi il passo successivo attraverso 2 percorsi:
– Lesione benigna: Terapia medica immediata
– Lesione a rischio neoplastico: Biopsia cutanea con esame istologico
Veniamo al caso-esempio:
Perchè una lesione apparentemente di facile deduzione per l’esperto Dermatologo Venereologo può divenire di difficile interpretazione all’esame obiettivo?
Molto spesso,è a causa di una malgestione precedente della stessa lesione, la quale viene a subìre diversi e molteplici trattamenti “ex adiuvandibus” senza una diagnsoi precedente:
In tal caso la patologia non scompare ma si modifica clinicamente rendendo disagevole una diagnosi immediata.
A tal proposito viene in ausilio la Peniscopia Digitale in Alta definizione la quale può superare questo gap e ricondurre ad un pattern specifico quella singola lesione apparentemente modificata dal punto di vista clinico
Ecco un recentissimo esempio dalla nostra esperienza: Paziente che riporta una lesione cronica da molto tempo (oltre 1 anno e 1/2); lesione trattata per mesi con varie creme antimicotiche e antibatteriche; la lesione appare quindi senza struttura clinica definita, al primo esame obiettivo.
Viene effettuata la Peniscopia digitale in alta definizione, la quale in pochi secondi reca questo pattern specifico:
Diagnosi: PSORIASI DEL GLANDE (vedere la netta differenza fra cuta sana e cute malata avente specifico pattern dermoscopico)
Prescritta terapia causale e risoluzione dei segni clinici di patologia.
Si spiega al paziente – inoltre – la tipologia e l’andamento cronico recidivante di questa lesione e soprattutto (in questo caso) la benignità della stessa.
Il Paziente quindi dopo mesi:
1. Ha una DIAGNOSI
2. Ha una Terapia ADEGUATA
3. Ha CHIAREZZA sul suo stato clinico e sul decorso della stessa patologia benigna
Ovviamente tante altre sono le possibilità Diagnostiche ma questa tecnica detiene ausilio complementare in tutte le ipotesi possibili nelle più frequenti (e spesso infrequenti) malattie dei genitali maschili e femminili
Dr. Luigi Laino – Dermatologo Venereologo e Dermoscopista
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