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6 Febbraio 2010 alle 23:04 #14128AnonimoOspite
Gent.mo Dott. è ormai da circa un anno che sto avendo un arrossamento del glande. Inizialmente ho pensato che fosse un irritazione dovuta solo dopo un rapporto sessuale e quindi ho sottovalutato la cosa per un pò di tempo. Negli ultimi mesi però questo arrossamento si sta ripresentanto di frequente anche in assenza di rapporti sessuali. Il medico curante inizialmente mi aveva diagnosticato una candida il quale mi fece fare una cura con il Diflucan (2 pasticche) ma dopo circa una settimana si è ripresentata di nuovo. Successivamente mi ha fatto fare una cura per sette giorni ma dopo circca dieci giorni si è ripresentato il problema. Durante questa cura mi ha prescritto anche il Pevisone latte (senza risultati soddisfacenti) e successivamente il Pevaryl 1% (anche questo senza ottimi risultati). Successivamente ho fatto una visita dal Dermatologo il quale mi ha diagnositcato una balanopostite e dopo avermi fatto fare delle analisi per un sospetto diabete latente (con risultato negativo) mi ha dato una cura di 7 giorni con Sporanox capsule rigide insieme a una crema cutanea ((Miclast 1%) ma anche questo senza risultati. In seguito ad un altro consulto con lo stesso dermatologo mi ha dato un’altra crema cutanea (Advantan 0,1%) ma anche questa mi provoca delle irritazioni.
A questo punto non so più cosa fare. Gradirei una risposta più soddisfacente. Grazie.
7 Febbraio 2010 alle 8:14 #16723Dott Luigi LainoPartecipanteGentile utente,
purtroppo questo è quello che mi capita spesso di sentire o leggere nell’ambito delle balanopostiti – balaniti di natura ancora da determinare:
– quando non c’è diagnosi e non capisco perchè, in luogo di inviare il paziente dallo specialista adatto (il dermatologo venereologo) si cerca ad ogni modo di curare qualsiasi cosa con farmaci sistemici e topici antimicotici, pur nella chiara descirizione di un processo infiammatorio che non ha nulla a che vedere con le micosi e con la candida in generale.
Ancora, l’uso di cortisonici, può in situazioni infettive, non solo non migliorare (seppur spesso sembra che ci siano miglioramenti temporanei dati dall’azione vasocostrittiva ed antinfiammatoria del cortisone) ma peggiorare l’infezione, oltrechè produrre effetti collateriali a medio e lungo termine (atrofia, infiammazione cronica) dei tessuti genitali.
Mi pare sufficiente per farle comprendere che il controllo Venereologico (che è sempre utile riprodurre in caso di dubbi o mantenimento della patologia), con l’esperto di queste situazioni potrà fare un pò di chiarezza: scelga quindi lo specialista a lei più confacente.
carissimi saluti
Dott. LAINO, Roma
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