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12 Gennaio 2012 alle 0:38 #15187AnonimoOspite
Alla cortese attenzione del Dott Laino
sono un medico e volevo sottoporle un caso per sapere il suo parere in merito.
Mia sorella di 27 anni lotta da ormai due anni con un problema tricologico che la sta turbando profondamente.
A settembre del 2009 iniziò a lamentare una copiosa caduta giornaliera di capelli accentuantesi soprattutto
dopo lavaggio e asciugatura con phon (ricordo che bastava sfiorarli con le dita per ritrovarsene decine in mano).
Consultati colleghi in zona, le diagnosticarono un telogen effluvium; premetto che ogni minimo esame ematochimico ed ormonale eseguito risultava nella norma e non sembrava vi fossero cause di ogni genere giustificanti l’evento.
Mia sorella ha eseguito ripetutamente in questi 2 anni una serie di analisi corredati dell’ecografia ovarica ripetuta due volte e sempre negativa.
Le sono state prescritte svariate lozioni a cui ha legato morbosamente le sue speranze di miglioramento e persino cortisone, oltre a svariati integratori alimentari di ogni genere.
Ma sembrava che più si amareggiasse per la situzione a tal punto da non voler più uscir di casa e più la malattia si accanisse contro di lei, sebbene l’avessero rassicurata che il telogen fosse un evento transitorio e reversibile.
Non so quanto la componente psicologica abbia influito dato che lei non ha mai accettato il problema vivendolo con estrema sofferenza per il suo aspetto estetico che vedeva deturpato, certo è che , contro ogni aspettativa e previsione, la caduta è durata oltre i 3-6 mesi canonici e si è appena attenuata solo a gennaio di quest’anno, dopo quasi due anni.
Il risultato è stato un notevole impoverimento del volume totale senza mai chiazze evidenti ed una maggiore fragilità.
Tuttavia il diradamento a tutt’oggi è ben più visibile su tempie e soprattutto in zona frontale piuttosto che posteriormente.
Inoltre, da quando è inziato il problema e ancora oggi seppur in minima parte, notiamo nel lavandino dopo asciugatura capellini di 4-5 cm accanto ai lunghi ( mia sorella ha capelli lunghi).
Essendosi, seppur minimamente, ridotta la caduta ormai da gennaio, speravamo di poter incominciare ad apprezzare in questi mesi di tregua segni di una iniziale ripresa/ricrescita e, considerato il cm/mese fisiologico, di poter apprezzare i capelli piccoli in ricrescita.
Invece la situazione è congelata, stabile, e la zona frontale appare immutata e diradata senza alcun segno di ripresa.
Le confesso che inizio a dubitare sulla bontà della situazione e sono preoccupata.
Le chiedo
Questa ricrescita che non si apprezza e questo diradamento che permane invariato dopo 10 mesi circa di parziale tregua dalla caduta è compatibile con la storia di un telogen cronico durato per quasi due anni o sintomo di qualcos’altro?
Può il telogen aver lasciato dei danni permanenti per cui la ricrescita è pregiudicata per sempre o è questione di tempo?
Come può spiegarmi quei capellini nel lavandino? Sono parte della sua ricrescita che, fragile, cade o segno di una miniaturizzazione?
Il mio dubbio è in quale modo si possa discriminare un telogen cronico da un AGA o da una ipotrichia estrone carenziale di cui ho sentito parlare in Suoi articoli ?ci sono esami a cui potrei sottoporla per fare diagnosi differenziale oltre all’esame obiettivo?
Attualmente come ultima chance per sbloccare la situazione le è stata prescritta la pillola anticoncezionale.Potrebbe realmente giovarle?
Mia sorella ha riposto tutte le sue speranze nella Yasmin dal momento che le hanno detto che aiuterebbe a bloccare la caduta e a stimolare la ricrescita. La caduta abbondante persistente nei lavaggi e giornaliera in modo altalenante mi farebbero escludere, in base a quanto ho letto, che si possa trattare di un AGA nella quale so che il diradamento si manifesta in maniera lenta e silente senza caduta evidente. E allora potrebbe davvero essere un telogen dopo due anni e mezzo?
Sospettando che si potesse trattare di una ipotrichia estrone carenziale credevo anche io che il supporto ormonale della pillola potesse giovarle ma dopo 2 mesi di assunzione la situazione sembra immutata (le avevano detto che già dopo un mese avrebbe apprezzato i primi risultati).
Quale sarebbe allora secondo Lei l’indirizzo terapeutico più corretto alla luce dello stato attuale e delle analisi?
Le saremo tutti infinitamente grati se mi aiutasse a porre fine a questo calvario tanto lungo e angosciante che sta fortemente provando psicologicamente mia sorella e la mia famiglia soprattutto perchè la diagnosi non ci è ancora pienamente chiara così come le reali cause scatenanti.Mi scuso per la lunghezza della mail. Le sarò grata se avrà pazienza di leggerla e di rispondermi compatibilmente al limite posto dall’assenza di un riscontro obiettivo.
Distinti saluti.12 Gennaio 2012 alle 9:38 #17956Dott Luigi LainoPartecipantecaro collega,
comprenderai che fra un telogen effluvium e una alopecia androgenetica ce ne passa e il sottoscritto non può certo supportarti senza capire di cosa si stia realmente parlando.
Sappi che la calvizie non fa cadere i capelli ma li miniaturizza (test dermoscopici lo dimostrano) mentre il telogen è una caduta “fisica” di capelli maturi.
Tante altre però sono le condizioni patologiche da considerare in una visita tricologia dermatologica che invito a produrre nella sede a voi confacente.
saluti
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