La terapia con plasma iperimmune, si basa sull’impiego di siero plasmatico, precedentemente prelevato da pazienti guariti dalla malattia SARS-Covid-19.
Il plasma, viene processato e selezionato al fine di garantire il più alto livello di tollerabilità e sicurezza per il paziente ricevente e, successivamente, impiegato in ambito trasfusionale.
il razionale del suo impiego è fondato sul trasferimento di una linea anticorpale composta da particolari particelle chiamate immunoglobuline specifiche di provenienza linfocitaria (linfociti B) In grado di rendere immuni anche i pazienti riceventi, Combattendo di contro, la viremia, ovvero la presenza del coronavirus nel loro sangue.
Chiariamo che questa pratica non è nuova, ma molto datata: da molti anni difatti l’impiego di plasma iperimmune è stato sperimentato in molte malattie infettive, ed immunologiche, spesso con successi variabili.
I problemi di fondo sono però diversi: cerchiamo di sintetizzarli con alcune domande risposte che il Dr Luigi Laino, dermatologo e specialista in malattie sessualmente trasmissibili ci fornirà
Dott.Laino, il plasma iperimmune può costituire la soluzione definitiva alla cura per SARS-Covid-19?
Sebbene la terapia possa essere promettente in alcuni casi, è necessario chiarire alcuni aspetti fondamentali:
anzitutto, questa terapia, non è stata sottoposta a trials randomizzati e controllati, ma costituisce un approccio di tipo sperimentale, anche se suffragato da diverse evidenze aneddotiche favorevoli.
La cosa più importante da comprendere però è una: la malattia da SARS-Covid-19 causa una compromissione multiorgano di tipo vasculitico: pertanto quando essa ha causato danni importanti a carico dell’organismo, l’impiego di plasma iperimmune – prosegue il Dr Laino – potrebbe non essere più sufficiente. Questo poiché la seconda fase della malattia è basata sulla risposta immunologica del nostro organismo contro il virus e non quindi causata direttamente dal virus stesso. In questo contesto una terapia come il plasma iper immune, che combatte teoricamente solo la viremia sierologica, potrebbe non essere più sufficiente da sola.
Dort.Laino, la terapia con plasma iperimmune è assolutamente sicura?
In Italia la manipolazione di emoderivati è una procedura sottoposta a rigidissimi controlli, pertanto ogni impiego di siero ed emoderivati nei pazienti corrisponde ad un elevatissimo profilo di tollerabilità e sicurezza. Quando parliamo di impiego in pazienti malati, però le cose possono cambiare: esistono dei Rischi legati soprattutto a casi di shock anafilattico e risposte immunologiche soprattutto epatiche. Pertanto non è possibile dichiarare la terapia con plasma iperimmune – su pazienti malati – come assolutamente sicura.
Dott.Laino la terapia con plasma iperimmune può essere effettuata in pazienti sani?
Personalmente ritengo che questa terapia non possa essere effettuata su scala mondiale e su tutta la popolazione esposta a rischio coronavirus, sia per limitatezza dei campioni prelevabili dai pazienti immunizzati, sia per l’assenza di un reale razionale di impiego laddove esista un vaccino: ritengo pertanto che solo l’introduzione di una vaccinoterapia (che auspichiamo in commercio nei prossimi mesi), potrà garantire l’immunizzazione completa della popolazione generale su scala mondiale con altissima specificità e altissima tollerabilità e sicurezza.
Pertanto è necessario non alimentare false speranze e fare molta attenzione alle fake news sempre pronte alla diffusione specie quando ci sono opinioni discordanti proprio fra chi dovrebbe chiarire le idee ai cittadini.