Home › Forum Dermatologia › Forum Dermatologia › lsa
- Questo topic ha 1 risposta, 1 partecipante ed è stato aggiornato l'ultima volta 10 anni, 3 mesi fa da Dott Luigi Laino.
-
AutorePost
-
30 Agosto 2014 alle 12:28 #16137AnonimoOspite
Gentile Dr Laino, ho il lichen sclero atrofico.
che differenza c’è tra il trattamento che utilizza microinfiltrazioni di polidesossiribonucleotidi (che lei effettua) e il prp (microiniezioni di mio plasma, che mi hanno proposto a Varese, pur non avendo mai affettuato questo trattamento…sarei la prima qui presso l’H di Varese) a livello di efficacia ed effetti collaterali osservati?
Quando viene preferito l’uno piuttosto che l’altro?
Sono di Como: sarebbe possibile effettuare una valutazione con lei, e se la ritenisse la terapia d’elezione, procedere con un ricovero per il trattamento che lei effettua, anche se vengo da un’altra regione, tramite il SSN?
Grazie per l’attenzione30 Agosto 2014 alle 21:31 #19079Dott Luigi LainoPartecipanteGentile utente,
cerco di sintentizzarle il mio pensiero sperando di esserle di ausilio:Ad oggi sono stati pubblicati con rilevanza scientifica
– 2 studi sui polidesossiribonucleotidi in relazione al Lichen sclerosus (ad opera del sottoscritto):
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/?term=polydeoxyribonucleotide+lichen
di cui uno leggibile gratuitamente ed integralmente come open source (fonte aperta e condivisibile):
http://www.hindawi.com/journals/drp/2013/654079/
ed 1 studio sul PRP in relazione al lichen sclerosus:
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/?term=platelet+rich+plasma+lichen
E’ possibile – nonostante siano auspicabili nuovi dati scientifici – che il ruolo svolto da queste sostanze a livello del Lichen sclerosus sia eminentemente di tipo rigenerativo ed antinfiammatorio.
Il mio punto di vista è il seguente:
la terapia del Lichen sclerosus non può e non deve essere “precostituita”, ma, ciascun paziente dovrebbe essere sempre inquadrato in base:– al tipo di lichen sclerosus (valutare ad esempio la percentuale atrofica, ipertrofica, leucoplasica, erosiva etc.)
– al grado di severità dello stesso
– alla sua estensione
– alla presenza di lesioni considerabili a rischio trasformazione neoplastica (incidenza variabile dal 6-8/10% secondo le ultime linee guida della British Academy od Dermatologists; ricordiamo anche in base alle medesime linee guida che il 60% circa dei carcinomi vulvari ha una storia di lichen sclerosus)
(Linee guida BAD http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/20854400 )
– all’eventuale presenza di alterazioni anatomico-funzionali genitali, sia esse congenite che acquisite in corso di patologia
va da sé che una buona terapia debba sicuramente considerare tutti questi aspetti e varibilmente essere impostata in ambito
– dermochirurgico: in caso di lesioni a rischio neoplasia, aree francamente leucoplastiche e/o conferme istologiche o ancora insuccessi terapeutici (così come citato nelle linee guida BAD-2010)
– sistemico: in caso di lichen in fase infiammatoria acuta
– topico: mediante l’uso di
a) farmaci steroidei (che possono variare in base al caso e costituiscono la “prima scelta terapeutica” secondo le linee guida BAD-2010)
b) immunomodulatori topici (tacrolimus e pimecrolimus, i quali secondo le linee guida corrispondono a farmaci di “seconda linea” anche in caso di insuccesso o eventi indesiderati con i precedenti)
c) terapia emolliente (di vario genere e struttura molecolare)a queste terapie possono essere aggiunte – a mio avviso e secondo la mia esperienza clinica – ed eventualmente, terapie di tipo adiuvanti (ovvero che possono aiutare la terapia di base sebbene non costituire generalmente un’unica monoterapia di base) fra cui i PDRN e il PRP.
I risultati sulla scorta dei dati scientifici per ora rilevabili e – per il PDRN anche della mia esperienza clinica, sembrano comunque incoraggiare il loro utilizzo, sempre necessariamente dietro ad una valutazione clinica dermatologica attenta e specifica al singolo caso: per quanto mi riguarda, difatti, molto spesso limito la terapia solamente alla tradizionale più o meno associata a dermochirurgia (in caso di necessità).
In conclusione, ed alla luce di quanto dettole, ritengo assolutamente che lei possa essere ben seguita dai miei colleghi lombardi, in ambito pubblico e nella sua regione.
Spero di averle chiarito qualche punto oscuro.
Cari saluti
Dr. Luigi Laino -
AutorePost
- Devi essere connesso per rispondere a questo topic.