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31 Agosto 2010 alle 13:24 #14324AnonimoOspite
Ho 46 anni, e vorrei esporre il mio caso.
Tutto è iniziato con una sensazione di prurito sul glande, specie sulla corona e nel solco prepuziale. Era un prurito che non si placava nemmeno dopo strofinamento.
Nessun disturbo invece per quanto riguarda la minzione.
Dopo un paio di settimane è comparso un arrossamento del glande, non uniforme, ma con macchie rosse a “macchia di leopardo” che dopo qualche giorno sparivano lasciando il glande come ricoperto da una patina bianca, leggermente rugoso nello stato flaccido.
Mi sono quindi recato dal medico generico, il quale, mi ha diagnosticato una candidosi.
Mi ha quindi prescritto la seguente cura:
Diflucan 100 mg pastiglie: 1 subito, una dopo 12 ore, 1 dopo una settimana e poi 1 al mese per quattro mesi.
Lavaggi con Dermo 3 liquido
Applicazione una volta al giorno di Pevaryl crema unitamente a Locoidon crema, per circa 15-20 giorni.
Nel giro di pochi giorni è sparito sia il rossore, sia il prurito.
Ma come smettevo di usare le creme, dopo circa 4 – 5 giorni ricomparivano i sintomi di prurito e arrossamento, che sistematicamente scomparivano con il riutilizzo delle creme prescritte.
Sono andato avanti cosi’ per almeno 6 mesi, prolungando l’assunzione (una volta al mese come prescritto) del Diflucan.
Non risolvendo il problema sono tornato nuovamente dal medico generico che mi ha detto di sospendere la cura e di sottopormi dopo circa una settimana a tampone uretrale.
Il tampone e’ risultato negativo. Il medico mi ha quindi detto di usare esclusivamente la crema al cortisone (Locoidon).
Anche in questo caso, usando la crema per alcuni giorni, risolvevo il problema, che pero’ ricompariva improvvisamente dopo circa 4-5 giorni dalla sospensione del Locoidon (chiazze rosse sul glande e prurito, qualche volta anche arrossamento della parte del prepuzio prossima al glande)
Tornato dal medico mi ha consigliato visita specialistica dermatologica.
Mi sono sottoposto alla visita dermatologica dopo alcuni giorni che avevo sospeso il Locoidon. In quel momento non c’era nessun arrossamento e solo un leggero prurito. Il dermatologo mi ha detto che applicare solo il cortisone era uno sbaglio e che anziché fare un tampone uretrale sarebbe stato piu’ opportuno fare un tampone del solco prepuziale. Ad ogni modo non ha ritenuto opportuno farmelo fare al momento e mi ha prescritto:
Lavaggi con Dermo 3 liquido
Applicazione una volta al giorno di Trosyd crema per circa 20 gg.
Durante l’uso del Trosyd, il prurito andava meglio e cosi’ anche l’arrossamento, anche se dopo circa venti giorni ho notato sulla corona del glande una leggera patina bianca e un paio di chiazzette rosso scuro, diverse dalle chiazze che comparivano di solito. Ho pensato persino si trattasse di una macerazione della pelle dovuta all’uso della crema.
Ho quindi sospeso il trattamento e puntualmente dopo pochi giorni sono ricomparsi il prurito e le chiazze rosso vivo sul glande. Ho quindi di nuovo tamponato con il Locoidon e mi sono ripresentato dal dermatologo.
Durante questa seconda visita, il dermatologo ha notato un paio di piccolissime lacerazioni sul prepuzio vicino al solco prepuziale, e una secchezza della mucosa. Mi ha chiesto se avevo mai avuto problemi dermatologici ed io gli ho detto che circa una ventina di anni fa avevo avuto un inizio di vitiligine (un paio di macchie sul mento, una sulla guancia, una sulla mano e una sul prepuzio vicino allo scroto) che avevo curato con delle bustine da sciogliere in acqua (non ricordo il nome) per alcuni mesi + crema a base di melanina. In questo modo le macchie erano regredite.
A questo punto il dermatologo mi ha diagnosticato un “sospetto lichen scleroatrofico del glande e prepuzio”. Le sue motivazioni sono state il fatto di avere queste piccole lacerazioni, di avere avuto in passato una situazione di vitiligine, seppur risolta, e di aver notato in un piccolissimo punto come una leggera fusione del prepuzio con la pelle del glande, al livello del solco prepuziale. Mi ha prescritto Protopic unguento 0,1% da applicare alla sera per circa 10 giorni e poi una volta alla sera e una volta al mattino. Il tutto per un mese e mezzo con successiva visita di controllo. Mi ha inoltre prescritto i seguenti esami:
– FT3 FT4 TSH AC anti tiroide;
– Marker Epatite B e C
– ANA
– VES
– Emocromo
A questo punto devo iniziare l’applicazione del Protopic. Ho pero’ alcune perplessità. Vale a dire:
1) Non sarebbe stato meglio fare subito un tampone del solco prepuziale per diagnosticare CON CERTEZZA la candida ?
2) E’ giusta la prescrizione del Protopic ? A cosa serve esattamente ?
3) Le lacerazioni del prepuzio potrebbero essere state causate da un eccessivo uso di creme al cortisone ?
4) Anche in erezione non ho difficoltà o dolore a scoprire il glande: non è un po’ troppo affrettata la diagnosi di sospetto lichen scleroatrofico ?
5) A quali altri accertamenti potrei sottopormi per avere una diagnosi DEFINITIVA visto il prolungarsi del disturbo ?Vi prego di rispondermi in quanto sono piuttosto terrorizzato da quanto ho letto circa il lichen e su come puo’ evolvere questa malattia.
Ringrazio e saluto.
31 Agosto 2010 alle 19:53 #16967AnonimoOspiteGentile utente
il lichen sclerosus e’ una patologia che deve essere Chiara al dermatologo venereologo: la diagnosi di certezza non può mancare: il percorso del dubbio non esiste! Il LS
si diagnostica con la valutazione dei segni e
con la conferma istologica (mini-invasiva).
La terapia che descrive non e’ specifica
per il LS e non e’ da me utilizzata. Altro di utile non posso aggiungere
La diagnosi di candidosie’ spesso clinica ma sovente e’ utile produrre il tampone per escludere infezioni associate.Dott. Laino, Roma
31 Agosto 2010 alle 22:16 #16966AnonimoOspiteEgr. Dott. Laino
Innanzitutto la ringrazio per la risposta.
Concordo con lei sulla certezza della diagnosi, nulla da eccepire.
Mi stupisce però la sua affermazione circa il Protopic (Tacrolimus), in quanto su altro noto forum della rete, a chi le chiedeva consiglio sul farmaco da usare per la cura del Lichen sclerosus lei rispondeva cosi’:“Dr. Luigi Laino
Specializzato in:
Dermatologia e venereologiaPerfezionato in:
Medicina esteticaEsercita a:
ROMA (RM)Referente d’area
Indice di partecipazione al sito: 667
indice medicitaliaGentile utente,
Il Lichen sclerosus o lichen scleroatrofico è una patologia complessa; non del tutto infrequente a carico del comparto genitale sia della donna che dell’uomo; fatta salva la diagnosi del suo dermatologo, consiglio di eseguire un’urografia (esame radiografico) vista la localizzazione al meato uretrale, ed onde valutare che non ci siano compromissioni nel tratto uretrale; credo che un cortisonico di bassa-media potenza serva a poco, ma ad oggi esistono in via sperimentale utilizzazioni di altri farmaci e topici non cortisonici (es Tacrolimus) che nella letteratura internazionale e nella ns esperienza hanno ricevuto un discreto successo. ne parli col suo dermatologo.
Cari Saluti
Dott. Luigi Laino
Dermatologo e Venereologo, Roma”Lungi da me egr.dott. Laino l’intenzione di screditarla, ma mi sorge spontanea la domanda:
Come si possono affermare per la stessa patologia due cose opposte ?Sicuramente dottore mi sta sfuggendo qualcosa e le sarei grato, da paziente, se mi spiegasse meglio come stanno effettivamente le cose nella cura di questa malattia, ringraziandola sin da ora per la sua cortesia e pazienza.
Grazie
Saluti1 Settembre 2010 alle 7:49 #16965AnonimoOspiteGentile utente
la invito ad una migliore lettura del mio scritto (non vedo la data ma parliamo sicuramente di un po’ di tempo fa) : descrivo il tacrolimus come “sperimentale” per la terapia topica del LS e ne deduco solo una discreta validità per quel problema.
Da qui ovvie le mie asserzioni generali che le ho tradotto sul farmaco in oggetto e libero il mio parere di scelta terapeuica.
Pur non potendo generalizzare sulle terapie, soprattutto di malattie come questa (le quali hanno sempre un protocollo personalizzato in base al paziente ed al caso)
Spero di averle fornito qualche dato in più alla conoscenza di una malattia alla quale dedico molto della mia professione: da qui concludo sottolineando come ogni dermatologo sceglie per sua scienza e coscienza le terapie anche sperimentali ed off label sui pazienti.
Dott. Laino
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