Non si arresta all’epidemia di coronavirus in Italia. Anzi raddoppia. Solo oggi sono stati registrati 1247 casi, è il triplo rispetto alla Corea del sud e 10 volte più della Germania.
il tutto mentre le misure draconiane della Cina hanno praticamente quasi azzerato il numero di nuovi casi al giorno.
ci si interroga sul perché del numero di nuovi casi nel nostro territorio italiano: il rischio è che le persone abbiano purtroppo compreso in modo distorto le indicazioni date, a volte forse troppo tranquillizzanti, successo che poteva accadere.
solo ieri noi di latuapelle.it abbiamo denunciato la presenza di oltre 1600 persone assiepate davanti alla mostra di Raffaello presso le scuderie del quirinale, apparentemente senza alcuna protezione e mancando il rispetto anche della distanza minima fra persone.
Girando per le strade sicuramente il numero delle persone ridotto, ma ancora adesso abbiamo visto persone assiepate innanzi birrerie e locali come se nulla stesse accadendo.
il tutto mentre è chiaro che i posti letto di degenza e di terapia intensiva stanno scarseggiando e forse sono già insufficienti per gestire quello che a breve sarà un’emergenza nazionale ben più grave di quella a cui stiamo assistendo.
È notizia di poco fa la chiusura totale della Lombardia e di altre 11 province del nord, dove si potrà entrare e uscire solo per gravi e certificati motivi.
le terapie intensive sono al collasso e il grido di allarme dei medici non può essere disatteso dalla popolazione generale.
Stare a casa, non avere contatti se non necessari è la regola principale. Osservare strettamente le linee guida, fondamentale.
In alcune occasioni e molti commenti soprattutto dei giorni trascorsi ad articoli che avvertivano la popolazione generale rispetto ai rischi ed invocavano l’osservanza delle linee guida comportamentali dell’Istituto superiore di sanità e dell’organizzazione mondiale della sanità sono state improntate alla critica aspra.
Qualcuno ha addirittura additato come
terroristici gli articoli di sanitari, il medici o esperti che inducevano le persone ad osservare dei criteri più restrittivi.
da parte nostra continuiamo a dire di stare in casa, osservare i criteri invocati dall’Istituto superiore di sanità, perché la situazione è più seria di quella che molti italiani credono.